domenica 27 aprile 2014

IL TEMPO E' GALANTUOMO...

Agosto 2012. 
Mentre il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani è sotto pressione per la vicenda dei fondi regionali per un  milione di euro, somma erogata dalla Regione stessa alla coop Terremerse guidata dal fratello Giovanni, in quei giorni per pura coincidenza, il quotidiano La Repubblica, pubblica l’inchiesta sulle interviste a pagamento dei consiglieri regionali.
Nei primi giorni vengono coinvolti tutti i partiti, escluso l’IDV e il Partito Democratico.
Io conducevo la trasmissione radio televisiva piu’ seguita a livello regionale. Da me venivano in qualità di ospiti, presidenti di associazioni, titolari di studi legali, addetti stampa di associazioni sportive, etc.. e molti di loro, quasi sempre non sapevo nemmeno quali, avevano regolare contratto con la concessionaria di pubblicità.
Idem per alcuni consiglieri regionali. 
Anche loro avevano un regolare contratto con la concessionaria di pubblicità (il listino era sul sito) ed erano in REGOLA CON LE NORMATIVE REGIONALI VIGENTI. Lo scrivo in grande così per far capire che tutto ciò lo  prevedeva una legge regionale. In tutti i modi, paganti o non paganti, io ponevo le domande che volevo. Se gli ospiti erano di forze politiche contrapposte, spesso in diretta, arrivavano a minacciarsi querele reciproche e al litigio verbale proprio a seguito delle mie domande. Durante la pubblicità in cinque occasioni in due anni, sono stato costretto ad alzare la voce per calmare gli animi che stavano passando dal modo verbale a quello manuale. 
Il caso interviste cresce, io ammetto che ero al corrente che alcuni consiglieri regionali pagavano, ma ribadisco a chi mi poneva queste domande, che avevo piena libertà editoriale, tanto che in moltissimi casi in diretta, oltre a ricordare che quegli spazi erano a pagamento, dicevo all’ospite  contrariato del mio incalzare: “anche se ha comprato questo spazio, faccio le domande che ritengo di fare e se non vanno bene, protesti con il mio editore che se lo riterrà opportuno mi sostituirà..” 
Testimonianza riportata anche in alcune lettere di telespettatori e consegnate a mia difesa all’Ordine dei Giornalisti che su esposto di altri due colleghi (colleghi loro, non miei) decide di mettermi sotto inchiesta.
A distanza di tre giorni, nell’inchiesta spunta anche il Partito Democratico che si comportava come gli altri partiti coinvolti.
Da quel momento i giornali, le tv i media, cambiano obiettivo. Per loro è piu’ deplorevole non che i partiti con soldi pubblici comprino spazi televisivi per farsi intervistare, ma è peggio chi li intervista.
Nel tritacarne mediatico finisco solo io, altri non vengono nemmeno messi sotto inchiesta, anche se alcuni politici raccontano che in tempi meno recenti, qualcuno prendeva denaro per presentare convegni.
(vedi foto)
I giornali montano la vicenda, soprattutto uno, La Repubblica che mi attribuisce dei virgolettati mai da me pronunciati e che l’ANSA rilancia a livello nazionale. Vengo additato come l’essere peggiore al mondo. Enrico Mentana fa un servizio su di me , nel tg serale su La Sette, di oltre quattro minuti. Il giorno dopo chiedo e ottengo il diritto di replica. Chiaramente non mi danno la replica in diretta. Probabilmente non sapendo cosa potrei raccontare dal vivo, la mia replica viene REGISTRATA. Quei tre minuti, nel tg serale, si riducono ad uno spezzatino di 18 secondi complessivi. Si proprio 18 secondi non di piu’ e con la chiusura del grande direttore Chicco che dice parlando di me: “Fantaccini non è nemmeno iscritto all’Albo dei giornalisti, ma è solo un pubblicista…”. Come se essere pubblicista e non giornalista è meritevole di denigrazione. Ma mi chiedo. Possibile che il mega direttore Mentana non sappia che esiste un unico Albo dell’Ordine che si chiama “Ordine Nazionale dei Pubblicisti e Giornalisti”???
Viene quasi da pensare che questa denigrazione (???), storpiando anche il mio cognome, sia stata fatta forse perché, al termine del mio diritto di replica registrato, ho forse detto cosa pensavo del suo comportamento... Le mie parole sono state un po forti

L’inchiesta su di me da parte dell’Ordine va avanti, nel frattempo querelo per diffamazione La Repubblica e Silvia Bignami che firma l’articolo, per avermi attribuito frasi mai dette. Di conseguenza querelo l’ANSA per non essersi informata se quelle frasi erano state realmente da me espresse
Il Consiglio dell’Ordine, con Presidente Gerardo Bombonato, mi sospende per sei mesi. Non sono valse le testimonianze di diversi telespettatori che venuti a conoscenza della mia vicenda si sono presi la briga di scrivere delle lettere a mia difesa (GRAZIE).
Ero reo, secondo l’Ordine, di aver preso in giro i telespettatori che erano tratti in inganno perché non era stato comunicato loro, che alcune trasmissioni prevedevano ospiti a pagamento

Aprile 2014.
Ma nel frattempo la vita va avanti, e come diceva sempre mio padre: 
vai a testa alta, non abbassare mai la guardia, schiena dritta e dignità, il tempo è galantuomo”. Ed ecco che le soddisfazioni arrivano.
Silvia Bignami è stata sanzionato dall’Ordine dei Giornalisti per questa vicenda.
Con Repubblica e con lei, continuerò ad andare avanti nelle sedi giudiziarie.
Il Presidente dell’Ordine, Gerardo Bombonato, viene prima indagato e poi rinviato a giudizio per falso e truffa in merito a un corso, a detta del p.m., pagato dalla Regione e mai portato a termine, quando il Bombonato era Capo Ufficio Stampa dell’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna.
Bombonato è ancora Presidente dell’Ordine, non si è dimesso e, ad oggi, il Consiglio non ne ha ancora chiesto le dimissioni.
Che vergogna.

Conclusioni.
Con La Repubblica la partita è ancora aperta nella speranza che un magistrato, dopo queste nuove situazioni prenda a mano la mia querela.

Per quanto riguarda l’inchiesta dell’Ordine, penso che essere sospeso da un consiglio presieduto da chi oggi viene rinviato a giudizio per falso e truffa, è da considerarsi un vanto.
Ero a posto prima, lo sono ora, lo sarò sempre.
p.s.
Come mai La Repubblica non ha pubblicato la notizia della sua giornalista sanzionata?
Come mai non ha messo in prima pagina con tanto di foto tale vicenda come hanno fatto con il sottoscritto?
Chiedere scusa no?


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