venerdì 28 marzo 2014

In Europa per riprenderci i nostri diritti...

Ai noi cittadini italiani, ci è stata tolta la Sovranità Popolare sancita dalla nostra Costituzione e quella Economica. Chi ha votato a favore dei vari trattati Europei, non era assolutamente autorizzato a farlo non avendo ricevuto nessun mandato dai cittadini/elettori.  
DOBBIAMO RIPRENDERCI I NOSTRI DIRITTI. 
Vi racconto una storia che in Italia molti non sanno e chi sa tace. Chissà perchè! Ma negli USA è diventato una celebrità. Nel 2013 un giovane statunitense di 28 anni, Thomas Herndon, intento a preparare la tesi di dottorato alla piccola Università del Massachusetts, si imbatte nei numeri della più importante ricerca internazionale a sostegno delle Politiche di Austerity in Europa, realizzata dai docenti universitari di Harvard, Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, rilevando grossolani errori di calcolo e dimostrando la drammatica inesattezza dell'esito finale, ovvero che fosse insostenibile un debito pubblico superiore al 90% del PIL nazionale. Il Premio Nobel per l'economia, Paul Krugman, gli da atto di aver "confutato lo studio accademico più importante degli ultimi anni". A seguito di quella scoperta il successivo G-20 elimina dai propri documenti ufficiali tutti i riferimenti relativi alle ricerche dei due docenti di Harvard ma non arriva alla soluzione politica di condannare l'austerity e le imposizioni nazionali di tagli alla spesa pubblica e sociale. Ad oggi nessuno, nè la Commissione Europea, né la BCE, né il FMI, riesce a spiegare la base scientifica della richiesta perentoria di rispettare come un dogma il rapporto deficit/PIL annuo del 3% (Patto di stabilità) e quello debito pubblico/PIL del 60%, e come questa condotta sia capace davvero di generare crescita, sviluppo e ricchezza generalizzata.
I dati economici dal 2003 al oggi, dimostrano invece di esser stati la causa della tragedia in atto.
La disoccupazione è dilagante e si colloca percentualmente ed in termini assoluti ad un livello superiore a quello registrato negli anni più bui della Repubblica. Secondo i dati dell’ILO (Organizzazione internazionale del Lavoro) la disoccupazione in un decennio è passata dal 6,1% al 12.2% del 2013 e continuerà ad aumentare fino al 12.7% del 2015-2016.
A ciò si associa il "Rapporto su Occupazione e Sviluppi sociali" dell'UE del 2013 nel quale emerge come l'Italia sia il Paese che ha conosciuto il declino più elevato della situazione sociale di chi lavora con oltre il 12% degli occupati che non riesce a vivere con il proprio stipendio.
La disoccupazione giovanile ha raggiunto i massimi storici (un giovane su due non riesce a trovare lavoro) mentre la media di reddito pro-capite, sempre per i giovani tra 18 ed i 35 anni, si attesta poco sopra la soglia di povertà pur in presenza della generazione più istruita di tutti i tempi.
Tali elementi si sono verificati in un periodo in cui è stata messa in atto la devastazione dei più elementari principi democratici avvenuta nell’adozione dell’Euro effettuata senza alcun consenso popolare, a cui lo scorso anno si è aggiunta l’introduzione del Pareggio di Bilancio e del “Fiscal Compact” che comporterà per lo Stato tagli ulteriori dell’ordine di 50 miliardi di euro all’anno.
Le attuali regole europee impediscono di agire con misure monetarie capaci di risollevare l’economia nazionale o di tassare i movimenti di capitale dei grandi possidenti, facendo ricadere tutte le conseguenze sociali di tale criminale operazione di distruzione definitiva dell’economia di un Paese sulle pensioni, con ulteriori riduzioni, e sui redditi da lavoro pubblici e privati.
Sul fronte delle attività produttive la media di Imprese fallite nel solo 2013 è stata pari a 35 al giorno per un totale di 12.000 in un solo anno (dati di Asso Industria) mentre l’incremento dell'esposizione debitoria delle Imprese ancora in attività è salito da 90.000 euro (2003) a 180.000 euro (2013).
Le Banche hanno contemporaneamente aggravato la stretta creditizia nei confronti delle stesse Imprese e delle Famiglie impossibilitate ad alimentare i consumi per il crollo vertiginoso del potere di acquisto dei redditi da lavoro, nonostante nel 2011 i principi istituti bancari europei abbiano ricevuto 1 miliardo di euro di aiuti dalla Banca Centrale Europea con un tasso di interesse pari all’1%. Tuttavia né la Commissione Europea, né la BCE hanno vincolato le Banche ad usare quei soldi a fini sociali a sostegno di famiglie ed attività produttive, lasciandole quindi libere di applicare tassi di interesse 9-10 volte maggiori e di continuare tranquillamente ad effettuare diaboliche operazioni di finanza speculativa che nulla hanno a che fare con la dignità della vita delle persone.
I dati del Ministero della Salute confermano l’esponenziale aumento di uso di psicofarmaci ed antidepressivi e la moltiplicazione del numero di suicidi trasversale ad ogni fascia sociale.
Nei primi 43 giorni del 2014, 89 sono le persone che si sono suicidate a causa della crisi economica. I media di regime tacciono debitamente quella che può essere considerata a tutti gli effetti come una Strage di Stato perpetrata con le armi della distruzione della speranza e del soffocamento della dignità economica e sociale dei semplici cittadini.  Il 15 gennaio 2014 in Parlamento, il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per richiedere al Governo di rinegoziare la propria posizione nei tavoli di confronto europei in merito al Fiscal Compact nella prospettiva di arrivare a costruire un nuovo modello di Europa in opposizione all’Europa delle banche e delle lobby economico-finanziarie come crudamente è la realtà odierna. Tutte le forze politiche, di centro, destra e sinistra hanno bocciato il provvedimento nonostante nelle passerelle televisive tutti si riempiono la bocca di proclami contro l’attuale assetto europeo. Il Movimento 5 Stelle non avendo rendite di posizione da tutelare, né lobby ed interessi particolaristici da difendere è arrivato al cuore del problema che tuttavia anche un qualsiasi studente di economia alle prime armi avrebbe compreso: Le attuali regole europee, applicate dalla classe dirigente italiana più scandalosa ed impresentabile della storia repubblicana, stanno ammazzando un Paese nell’impotenza generale dei cittadini. Il Programma del M5S che né scaturito è pertanto un’automatica reazione di difesa dei cittadini nel tentativo di fermare un’ecatombe senza fine:
Stabilire democraticamente con un referendum la permanenza o meno dell’Euro. Abolire il Fiscal Compact ed il pareggio di bilancio adottando contestualmente gli Eurobond per rendere collettivo in questa fase di pesante difficoltà il debito degli stati nazionali. Provvedere immediatamente allo sblocco degli investimenti per le attività produttive supportando le imprese, l’innovazione tecnologica ed il reddito delle famiglie.
Un tempo, un vecchio signore, poco prima di morire ebbe a dire:
“Ci sono periodi, momenti e stagioni in cui il precipizio sembra quasi inevitabile per Te, per i tuoi cari, per il tuo Paese. In nome di quel quasi devi almeno tentare di urlare, raccordando le urla con quello che fai quotidianamente. Magari senza perdere la tenerezza”.
Datemi la possibilità di metterlo in pratica. Ve ne darò atto. 

Nessun commento: